giovedì 8 febbraio 2018

Speciale Festival di Sanremo - Le pagelle della seconda serata

             Ecco qui le pagelle della seconda serata: 
                     scempio Shaggy e Sting

Seconda serata del Festival di Sanremo ed ecco di nuovo le nostre pagelle. Ironiche, sarcastiche, si fa per ridere. E così dopo quelle della prima serata, ecco le pagelle della seconda. Nessuno si offenda, aggiungiamo un sorriso e la vita sarà migliore. Come dice qualcuno che conosco, "La vie est belle".

Lorenzo Baglioni: voto 5.5. Ricorda molto da vicino “La ragazze” dei Neri per caso. E non gli fa onore. Bene, bravo, da YouTube. Ma non vedo le ragazzine urlare il ritornello a un suo concerto. Simpatico ma ciao.


Giulia Casieri: voto 6. Voce da Noemi, prova a rappare ma la canzone non decolla mai. Ha troppe parole, quasi fosse un testo di Minghi. Destinata all’oblio, purtroppo. La ragazza secondo me merita, la canzone no.

Mirkoeilcane: voto 5.5. Apprezzabile il testo impegnato. Uno stile un po’ alla “Gente della notte” di Jovanotti. Non è il festival della parola ma della canzone. Dovrebbe cantare.

Alice Caioli: voto 7. Chi le ha scelto il vestito: voto lenti a contatto. Non si può guardare. La canzone è bella, ricorda molto Elodie ma urlando meno.

Il Volo: voto vola colomba. Passi il tempo sperando alternativamente che uno dei tre inghiotta il microfono e sia portati via insieme agli altri due e che il contestatore di Crozza di qualche edizione fa torni solo per punirli in nome della luna. Purtroppo non avviene nulla di tutto ciò e così cantano, se ne vanno, tornano e duettano con Claudio "Renato Balestra" Baglioni. Grazie a Dio poi vanno a dormire. E anche noi.

Ornella Vanoni: voto 8 al decollete, voto 9 all'età, voto 5 all'ebbrezza. Arrivarci a 83 anni come lei, Falcor... ehm... Patty Pravo ci farebbe la firma. Però quando le chiedono con chi duetterà venerdì va ne panico, bofonchia di essere Virginia Raffaele che imita un tombino e si ricorda finalmente il cognome dell'ospite: Preziosi. Che si Giochi o Alessandro lo scopriremo solo venerdì.

Sting: voto ma perché? Gordon siediti, dobbiamo parlare. Perché fra tutti i tuoi successi planetari hai dovuto scegliere di cantare in italiano, sembrando appena sbarcato a Lampedusa come i Blue in "A chi mi dice", e per di più di cantare una canzone che già quando l'avevate fatta tu e Zucchero ai tempi si faceva apprezzare solo perché "eh poverino apprezziamo il fatto che canti in italiano e che nonostante vendemmi Chianti dalla mattina alla sera in Toscana non si capiscano due sillabe di quello che dice in italiano". Avevamo apprezzato lo sforzo. Adesso invece, Gordon, continuo a chiedermi: perché? Non vuoi cantare i brani dei Police? Va bene. Ma perché non fare brani tuoi? Ne hai fatti di belli. E invece no. Tu canti una roba immonda omaggiando, ma questo lo credi tu, Zucchero, che peraltro, è bene ricordarlo, non è ancora morto. Quindi potevi anche risparmiarcelo. Impiccheranno Gordy con una corda d'oro.

Shaggy: voto 1. "Sanriiiimo". Ricorderemo questo di lui e il suo fare da El Gordo di Lloret de Mar. Sale sul palco dell'Ariston ed è un mix fra "cocco fresco, mojito, cerveza" di Ibiza e "tribbbune, curve, tribbbune e curve, compro vendo, compro vendo" dei bagarini allo stadio. La sua presenza nel mondo musicale italiano è paragonabile solo a quella della figurante puritana e cattolica nel programma la Malaeducaxxxion di Elena Di Cioccio: cartonato.

Sting+Shaggy: voto -80. Solo Alba Parietti e il tipo col maglione rosso e la camicia da secchione in terza fila all'Ariston hanno preso con entusiasmo la loro esibizione. Da buttare.

Lo stucchevole monologo di Pippo (che non è un verbo) Baudo: voto 1. Suona come un de profundis e ti ritrovi spesso a sperare che sia così. Non tanto per il povero Pippo, quanto proprio perché poveri noi. Ci racconta quanto è stato importante per il Festival di Sanremo, Festival che peraltro fa il record di ascolti ogni anno da quando lui si è gentilmente defilato dal mondo musicale mondiale. Pippino, due domande ce le facciamo?

Querelle Meta-Moro, plagio e amenità: voto ma ci crediamo? Davvero una canzone contro il terrorismo e scritta dai due Amici di Maria dei Filippi poteva essere squalificata? Alzi la mano chi ci ha creduto anche solo un attimo. Ecco la alzi e la usi per indicare gli asini che volano. Fantasia, fantasia canaglia.

Previsioni: Vincono Meta e Moro, secondo Gazzè, terza Annalisa, quarta Noemi. Se non vince almeno uno di questi, entro in sciopero e faccio domanda da "Marion soluzioni per dormire".

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