giovedì 25 gennaio 2018

Difendiamo la famiglia! Ma da cosa?!



Va bene, ci sto!
Difendiamola!

Ci state talmente tanto riempiendo gli occhi di sta roba che alla fine avete convinto anche me.
Sono d'accordo con voi che alzate il braccio e con voce forte e determinata incitate le masse a difendere la famiglia!
DIFENDIAMO LA FAMIGLIA!
Enormi cartelloni colorano le città, foto di occhi che ricordano la mamma stile famiglia "Mulino Bianco", che intendono rassicurarci: "Io sono una mamma tradizionale che torna a casa e si mette ad impastare la pasta per fare gli gnocchi con la sua meravigliosa figlia che tanto ama".
Bisonga impegnarsi.

Ok, mi avete convinta.
Difendiamola!
Ma da cosa?!
Da cosa la volete difendere questa famiglia?
Non ho tanto capito...

Ammetto che io qualche idea l'avrei, non sono certa che sia esattamente aderente alle aspettative di chi ha ideato lo slogan, ma oh, io la voglio difendere!

Io la voglio difendere dall'arroganza di chi pensa che chi urla vince, che chi aggredisce ha la meglio, che i veri padri padroni devono comandare e non chiedere scusa mai a nessuno.

La voglio difendere con tutta la forza che ho dalla violenza, da chi abusa e vince facile solo perché è evidentemente il più forte.

La voglio difendere dalle bugie che ti fanno perdere la fiducia verso gli esseri umani tutti,  dai tradimenti, voglio smettere di sentire il rumore di tantissime profonde crepe che fanno a pezzi cuori in modo indelebile, dalle disattenzioni che in modo superficiale tutti noi commettiamo, solo perché non ci mettiamo la giusta cura.

La voglio difendere dalle promesse non mantenute, dalle dimenticanze, dalle recite di fine anno che hanno come pubblico platee di tate con gli occhi pieni di amore e mamme che coprono i loro occhi con il culo del loro nuovissimo smartphone.

La voglio difendere dai silenzi che rimbombano a tavola, nelle stanze, nelle camerette dei bambini che aspettano la favola della buona notte, dai tappeti che dovrebbero essere invasi di giochi usurati ma che invece hanno solo impronte di genitori che entrano e escono in modo quasi impercettibile.

La voglio difendere dalla noia, dai programmi televisivi che spengono gli animi e la comunicazione, che fanno credere a tutti di essere i migliori su tutto e che tutto è permesso, dalle teste chinate costantemente su un display con le menti catapultate sempre in altri luoghi.

La voglio difendere dalla maleducazione.
Dai sensi di colpa, dai regali che tappano i vuoti, dall'omertà e dall'egoismo.
Da quelli che dividono invece di unire, che escludono invece di accogliere, che invece di aggiungere un posto a tavola per l'amico in più insegnano che è meglio che ognuno mangi a casa sua.

Se stiamo parlando di questo scendo in piazza anche io, e non solo per far pisciare il cane, come canta Levante , ma per alzare la voce e sostenere un ideale: "Io ci sono! Difendiamo la famiglia!"



https://www.youtube.com/nonmenefreganiente





lunedì 22 gennaio 2018

Dove vanno a finire i sogni che scegliamo di non vivere?

Ognuno di noi custodisce nei suoi cassetti segreti i suoi sogni, profondi desideri che prima o poi vorremmo vedere trasformare in realtà..
Ma siamo sicuri che sia veramente tutto li?  


Questa mattina mi sono svegliata con questa domanda che rimbomba violentemente nella testa. 

Che succede ai sogni che non viviamo? Dove vanno a finire i sogni che scegliamo di non vivere?
Quelli che decidiamo di ignorare, come se non fossero i nostri, come se non potessero farci felici
Quelli che ci imponiamo di non sentire perché "io non voglio sapere di avere questo sogno qui, di pensare questa cosa qui, di provare questa cosa qui".
Come se a noi un sogno così ci tornasse domani, alla faccia sua Sig. Modugno!  

Quelli che, per un motivo che ancora bene non ho capito quale sia, scegliamo di non vivere. 
E non parlo di quelli che non possiamo realizzare perché purtroppo non c'erano le condizioni giuste.. non penso al lavoro dei nostri sogni che viene affidato ad un altro perché non abbiamo vinto un concorso o di quando ti tocca realizzare che l'uomo che credevi fosse della tua vita invece è della vita di un'altra; cioè non parlo di quelli che se fosse per noi realizzeremmo ma che le cose non sono andate come speravamo .. parlo di quelli che volutamente con determinazione scegliamo di tenere distanti da noi. 

Per paura forse, non riesco nemmeno bene a capire il motivo per cui questa follia possa accadere, però vi assicuro che accade. 
Accade addirittura che scartiamo a priori l'idea di poterlo avere quel cazzo di sogno. 
Forse perché lo riteniamo troppo grande per noi. 

Talvolta accade che abbiamo la fortuna di avere tra le mani una pietra potenzialmente preziosa, di quelle che ci sono persone che la sognano da anni e manco per il cazzo la trovano, e noi che la vediamo tra le nostre mani decidiamo di ignorarla e appoggiarla in un baule in soffitta. 

Masiamoforsestronzi?
Ma davvero pensiamo di poter avere il controllo su tutto? 
Pensiamo sul serio che dai nostri fantastici Iphone oltre che far partire la lavatrice, controllare la temperatura di casa, leggere mail, fare foto, mandare foto e farci di brutto i cazzi di tutto il mondo possiamo controllare quello che succede nella parte più profonda di noi!? 
Ma no dai no. E' evidente che no. 
O comunque io mi rifiuto di crede che si possa.

Ma porcavacca la vita è straordinaria proprio perché mentre noi pensiamo di fare una cosa ne arriva un'altra che ci stravolge, manda a puttane tutto e ci ribalta l'esistenza.
E' il colpo di scena la cosa davvero bella e noi scegliamo di precludercelo? 
Ma siam forse matti? 

Ecco, allora a questo punto voglio dire una cosa importante: ma 
noi pensiamo davvero che ci sia un distributore di pietre potenzialmente preziose dietro ogni angolo? 
Innanzitutto, come dice una mia amica G., prima di continuare a sperare di trovare cose dietro ogni angolo vale la pena considerare che il mondo è tondo. 
Secondo, cazzo no! Non è così. 
Non ci vengono date tante pietre potenzialmente preziose e quindi, per come la vedo io, nel momento in cui l'abbiamo li tra le nostre mani, cazzo, non si può fingere di possedere una pallina di carta stile quelle che alle elementari si inzuppavano di saliva per poi lanciarle all'amico sfigato di turno. No! 
Cioè, davvero no. 

Quindi per concludere io non lo so dove vanno, ma una cosa la so!
Apriamo tutti i cassetti che abbiamo, guardiamoci dentro per bene e viviamoceli tutti i nostri sogni, soprattutto quelli che ci fanno più paura, guardiamoli bene negli occhi perché se finiscono bene sarà la cosa più stupefacente della nostra vita!


https://www.youtube.com/nelbludipintodiblu





mercoledì 17 gennaio 2018

Il giro dei Falò di Sant'Antonio.



E come se fosse una magia mi trovai davanti ad una montagna infuocata, che ardeva e schioppettava. 
Dentro io ci avevo lanciato sogni infranti, delusioni subite, progetti sfumati, pezzi di cuore rotti. 

Il fuoco mi restituiva una calda sensazione di purificazione, rassicurante e luminosa.
Io restavo li, con il naso all'insù e il cuore che puntava verso le stelle, ansiosa di scoprire quello che l'aria fresca della primavera mi avrebbe portato di nuovo. 


La notte dei Falò di Sant'Antonio. L'aria ha l'odore di camino e nel buio della notte qui e li si scorgono piccoli nidi infuocati.
Coloratissime montagne ardenti verso le quali buttare, scaraventare, lanciare fortissimo tutte le rotture di coglioni che ci hanno zavorrato fino ad oggi.
Q U E S T O D O L O R E M I H A R O T T O I L C A Z Z O E L O B R U C I O L Ì.
Facciamolo con un sorriso bello grande, sorseggiando vin brulé e con una sanissima dose di egoismo e leggerezza. 
Bruciate tutto!
Bruciamo tutto! 


Ecco non è che io stia dicendo che bisogna essere tutti dei piromani e lanciarci dentro suocere invadenti, fidanzati fedifraghi e ex mogli incazzate..  no per carità no, prima che poi davvero vengono qui e mi portano via. 
Dico che il falò di Sant'Antonio può essere un momento in cui prepararsi ad accogliere le novità che la quasi ormai vicina (si ok, con un po di ottimismo) primavera ha in serbo per noi.. perché si sa che la primavera porta sempre novità positive 
E come farlo al meglio se non staccandosi dalle cose che ci appesantiscono, quelle che ci si sono attaccate come sanguisughe al collo, cozze agli scogli.. insomma quelle che porcavacca non ci mollano proprio!?

Mettiamoci davanti a questo enorme mucchio di legna vecchia e foglie secche che schioppettano al cielo e stacchiamoci da tutto quello che non vogliamo più.. facciamo come i contadini che davanti a questa catasta di legna che brucia verso il cielo accolgono la nuova stagione con dei buoni propositi, attendendo il risveglio della natura con impazienza e aspettative positive. Prepariamoci alla primavera freschi e leggeri. 

Oh, Io mi sono attrezzata! 
Mi porto una bella fionda, per non rischiare di commettere nemmeno un errore, per non sbagliare mira o tirare troppo piano.
Perché poi vorrei evitare di ritrovarmi appiccicate cose che io ero certa di aver lanciato nel fuoco del falò di questa sera.
Mi porto qualche amico, qualche pezzo di cuore a cui tengo particolarmente e tutti i sorrisi che ho. 
Questo il mio equipaggiamento positivo.
Poi ovviamente mi porto il mio bel baule pesante, quello con dentro la sacca delle cose da bruciare. Lì ci metto dentro le delusioni dei progetti mai intrapresi, le relazioni che non ho compreso, i fallimenti, i commenti crudeli di persone che non mi hanno capita e i pensieri negativi che ho avuto per chi invece non ho capito io. 
Ci lancio gli sguardi arroganti, le cattiverie che senza cura a volte si corre il rischio di commettere.
Lancio dentro tutte le mie me che talvolta non ascoltano, non prestano cura, non riescono ad essere dolcemente ricettive verso i bisogni dell'altro.. ci lancio le risposte di merda che quando sono nervosa scaglio addosso al primo malcapitato. 
Brucio gli umori neri. 
I giorni in cui mi lagno, quelli in cui sono arrabbiata con il mondo ma io lo so che in realtà l'unica con cui sono veramente incazzata sono io. 
Lancio tutte le stronze, quelle che quando c'avevi bisogno ti hanno mollata li, per strada, sul ciglio come una sfigata, da sola.. a gestirti le tue pesantezze con i tuoi muscoli.. che lo sai bene che sono pronti a tutto, ma a volte una mano in più fa davvero piacere. 

Lancio chi non accoglie le diversità, chi pensa di avere sempre ragione, chi pensa di essere sempre dalla parte degli eletti. 
Io a voi vi brucio a tutti, senza nemmeno un ripensamento.

E mi spiace.. mi spiace per voi.. perché io non ho assolutamente la minima idea di cosa mi porterà il vento profumato e fresco di questa nuova primavera, ma io non posso proprio permettermi di avere a bordo del superfluo che mi rallenta, che mi faccia rischiare di non agganciare il vento e veleggiare al massimo delle mie possibilità e ancora di più.

Si lo so, esagero sempre nelle aspettative, ma cosa bisogna fare, sono fatta così! 


Falò di Sant'Antonio - Photographer  VIVAIO  





domenica 14 gennaio 2018

Stimoli per la mente.



Categoria : "La nostra mente ha bisogno di essere stimolata" 

Et voila! 
Perché alla fine siamo responsabili dei nostri pensieri, li dobbiamo stimolare, coccolare, cullare.
Dobbiamo leggere, dobbiamo fare il solletico ai nostri neuroni per cercare di guardare le cose da tanti diversi punti di vista... che partono da quello logico per arrivare alle stranezze più violente. 
Questo luogo qui io lo uso per questo.. o meglio, lo vorrei utilizzare per questo.
Vi regalo pezzi, brani, parole, canzoni...certamente anche cazzate.. racconti che secondo me vale la pena leggere. 
Poi il resto fatelo voi, ognuno di noi lo faccia a modo suo. 
L'elaborazione intendo. 
E' solo vostra. 


"Allargando l'orizzonte, quello che voglio dire è che, per quanto oppressive e dissuasive possano essere le circostanze esterne, dovremmo comunque e sempre tentare di mettere al mondo proposte, progetti, idee, strategie, qualcosa che possa servire - agli altri, a chi abbiamo intorno, a noi stessi - per stare meglio, per nutrire, espandere, valorizzare la nostra esperienza. Perché attribuire sempre agli altri la colpa significa alla fine dipendere psicologicamente da loro, aspettarsi che le soluzioni vengano dall'esterno. 
Ancor più che il risultato finale, quello che è in gioco è innanzitutto la costruzione del carattere e della volontà, il senso di noi stessi come soggetti attivi"


Buona domenica.



venerdì 12 gennaio 2018

Il mio Piccolo Principe.

"Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)" 
 ... tu non te ne dimenticare" 



"Tu non lo dimenticare."

Porca miseria come si fa a non dimenticarselo? 
Avete presente in che mondo stiamo vivendo? 
Si, probabilmente l'avrete. 
Probabilmente starete annegando anche voi in tutte queste ingombranti notizie quotidiane e continue che ormai ci scivolano addosso come se fossero acqua tiepida che scende dalla doccia.
Urge trovare una piccolo bigino stile ricette della nonna ma che come titolo ci propone in un grassetto ingombrante "Consigli sicuri per una vita felice!"
Parla bene il Piccolo Principe.. ma lui che ne sa?
Lui non lo sa che ormai anche la cosa più terribile non ci fa muovere nemmeno un passo. 
Ma cazzo se corriamo per i supersconti del Black Friday! 

Quindi capirete quando alla fine di una giornata mi metto qui e leggendo questa dedica mi domando come si possa non dimenticarsene. 
Come ci si fa a ricordare di quanto eravamo in grado di essere entusiasti per nulla, terrorizzati da una favola, felici per un ciupa ciups, spaventati per uno zoccolo in mano a nostra madre.. come ci si può ricordare di quando eravamo ancora dei bimbi con le braghette corte?!

Tempo fa una persona mi ha chiesto di pensare ad un mio ricordo d'infanzia

mmm..devo dirvi che non è stato facile
Richiamando all'attenzione tutti i neuroni attivi presenti nel mio cervellino in quel momento, sono riuscita a tirare fuori pochissime cose:  Caporizzuto con mio cognato uno, galleggiante e spensierata al vento con mio cognato due, alle elementari quando sono caduta dal Puffo di cemento facendo una figura terribile che ancora oggi mi ricordo perfettamente.
Comunque pochissimi e apparentemente senza un gran senso. 

Cioè, io che certo non sono una che può essere considerata una tipica donna adulta, faccio una fatica infinita a ricordarmi come mi sentivo da bambina. 
Io che sono una che per tutta la vita ci si è aggrappata con le unghie e con i denti faccio fatica a ricordarmi di quando sono stata piccina. 

Mi immagino chi vive tutto il giorno dietro ad una scrivania, in un palazzo altissimo con i finestroni che danno sulla tangenziale osservando tutto il giorno una tabellina di excel. 
MaComeCavoloFa?  

Lotto quotidianamente per non farmi inglobare dal grigio, per non farmi tenere a terra dalle troppe responsabilità, dai doveri che rimbombano nella mia testa manco fossero campane in festa, dalle pesantezze che la vita tutti i giorni ci sbatte in faccia... 

"Cerca sempre il coraggio di volare

Si certo, sapeste quante volte me lo ripeto.  
"Vai Marti, vola! Lanciati! Bisogna rischiare per essere davvero felici."
Si certo, io l'ho fatto eh ... ma nessuno ti racconta di quanto poi sono traumatici gli schianti. Se qualcosa non dovesse funzionare poi sono cavoli amari.

Cazzo ma chi me l'ha fatto fare di lanciarmi!?

Gli schianti.
Belli, spettacolari, rumorosi, di testa contro un bel pavimento di cemento. 
Appena il tempo di dire "oh forse ci sono.. e..." SPAAAAM
Disastro. 

Cioè, quegli schianti che poi tiri su la testa e dici "Porcavacca sono in millemilamiliardi di pezzi e mò come cazzo mi rimetto insieme?"
Come cavolo faccio a trovare il punto. Almeno il pezzo zero da cui partire.

Non lo so, ma devo dirvi la verità,  l'ho sempre fatto. 
"Pazza incosciente ma cosa cavolo pensavi di fare?" 
"Mami, pensavo di volare."

Forse ci vogliono le palle, mio padre credo che abbia passato metà della sua vita a ripeterci "Meno male che il Signore mi ha dato due coglioni grandi così" (o testicoli, a seconda delle persone davanti alle quali si trovava)
Forse questa cosa mi ha aiutato a farmeli venire due coglioni grandi così. 
Coglioni che mi hanno fatto lanciare ma anche aiutata a ricostruirmi, a cambiare, a ribaltare a mandare tutto a puttane, a sconvolgere esistenze, a lanciarmi e pure ad essere incosciente.. 
Ecco, questo vorrei dire. 
Bisogna essere incoscienti in questo mondo per vivere un po bene, felici, per amare alla follia qualcuno, per scegliere le cose belle. 
Quindi siate incoscienti.. con coscienza.
Cercate di essere incoscienti con coscienza.

E adesso si mio caro, lo dico a te.
Tu, cerca di essere incosciente. 

Non farti tenere a terra dalle responsabilità, dai doveri, dalle pesantezze che la vita tutti i giorni ci sbatte in faccia... cerca sempre il coraggio di volare....
... non pensare che esistano solo le decisioni difficili da prendere, fughe da intraprendere, gli abbandoni, i fallimenti e gli obbiettivi non raggiunti... tu non lo fare. 
Cerca ogni giorno la sfida, osa e credi nella magia
Credi nella tua magia. 
Credi nella tua fantasia.
Mantieni i tuoi occhi pieni di gioia, di colori, di curiosità e di quella bella follia che li illumina.. cercala e tienitela stretta.
Mantieni quei sorrisi che quando esplodono fanno esplodere a me il cuore.
Ti prego, prendi un foglio e dei pastelli, disegna il sole grande che sorride con i suoi raggi gialli... 
.. abbi il coraggio di ridere tanto e cantare a squarcia gola ..  

Sii sempre entusiasta. 

Io sarò un'ingenua, ma tu non te ne dimenticare. 


Il mio Piccolo Principe - CapelliVerdiAlVento.

martedì 9 gennaio 2018

Tutto è partito da qui.

Sono ormai passati tanti tanti tanti anni da quando ho scritto questo mio promo post, primo post di un blog che per uno pò ha avuto vita ma che poi ho abbandonato come molte cose fatte nella mia vita. 
inconcludente alcuni mi dicono. 
Da qui riparto. 
Io questo post l'ho imparato a memoria, l'ho letto e riletto come fosse un mantra. 
Ve lo restituisco anche a voi, a tutti quelli che l'hanno dimenticato o che non l'hanno mai saputo. 
Vi svelo un segreto: " il trucco è credere alle favole."

25 settembre 2012.
Il trucco è credere alle favole.
Dunque allora.. cerchiamo un attimo di tirare le fila..
Fin da piccoli ci hanno raccontato che a Cenerentola, una bellissima ragazza ma un po sfigata, muore la mamma il padre si sposa con una matrigna crudele per poi morire e mollare li la bella Cenerentola con le nuove 3 inquiline. Viene praticamente schiavizzata dalle sorellastre, brutte grasse e antipatiche, diventando così la sguattera di casa.. parla con i topi, incontra la fata Smemorina e una sera con una zucca e un meraviglioso abito riesce ad imbucarsi ad una festa a castello, incontra il Principe, forse ci balla pure insieme, e si innamorano. Fine. Giusto? Benissimo...
Proseguiamo...
Ariel è una sirena, vive nell'oceano con Sebastian, Flounders, le sorelle sirene, la cattiva Ursula e un sacco di altri colorati pesciolini... lei è una ribelle, non ascolta suo padre "Re Tritone" e durante una delle sue tante fughe fuori dall'acqua vede il principe Eric, bellissimo, meraviglioso che sulla sua barca megagigante festeggia il suo compleanno. Lei affascinata se ne innamora. Si fa un po fregare da Ursula, vari giri in barca e vicende avventurose ma alla fine lei (sirena) e lui (umano) si innamorano e vissero sempre felici e contenti. Bene. Ci riescono.

Poi cresciamo e ci imbattiamo nel signor Bennet e le sue 5 figlie che cercano marito: Jane, Elizabeth, Mary, Lydia e Kitty.. tutte molto belle. Una sera vanno ad una festa, con i nasti tra i capelli, ballano, ridono, giocano e incontrano Bingley e Darcy.. bene.. succedono un po di cose, arriva l'esercito, una va a Londra, l'altra scappa con un belloccio luogotenente, alcuni si sposano ma alla fine Elizabeth e Darcy si innamorano, nonostante tutto quello che accade, e vivono per sempre felici e contenti... lei, figlia di un nessuno qualsiasi e Mr. Darcy SuperMegaRiccone parte della società più alta dell'epoca. Meraviglioso... e lui, lui.. lui le fa la dichiarazione d'amore più meravigliosa che io possa ricordare:
"Mi avete stregato anima e corpo e vi amo vi amo e d'ora in poi non voglio più separarmi da voi."
Va bhe... uomo d'altri tempi...

Certo non è stato facile... a parte Cenerentola che se l'è cavata con un po di culo e una scarpetta gli altri se la sono vista brutta.. Ma hanno vinto loro ... hanno capito che valeva la pena rischiare che era più pericoloso semplificare i loro traguardi che crederci e lottare. Le loro innumerevoli diversità non li hanno fermati (... cioè, parlo di una sirena e di un essere umano, non so se è chiaro...)
E hanno vinto.. e chi non ha vinto è uscito vincitore comunque perchè ci ha provato.

Benissimo.
Io non mi accontenterò mai di una cosa facile per non rischiare. Non l'ho mai fatto e non lo voglio fare.
Me l'hanno insegnato fin da bambina. 


A presto Marta.